Venerdì 12 maggio è stata inaugurata la mostra di Armando Pelliccioni a Via Matera 18 a Roma.
La mostra si snoda sul percorso artistico dal 2008 ad oggi mostrando alcune opere sul caos e le ultime opere sulle esplosioni. Queste ultime costituiscono una serie di 12 opere fatte per questo evento e sono formate da due serie di 6 opere su sfondo bianco e 6 su sfondo nero opaco.
Durante la presentazione alla Università eCampus, sono state affrontate tre tematiche riguardante la poetica di Pelliccioni. La prima ha riguardato il rapporto tra Mondrian e Pollock, due artisti antitetici con
due poetiche differenti dall’arte proposta nella mostra. Si è fatto il punto sulla universalità del linguaggio di Mondrian contrapposto al messaggio tutto teso al proprio mondo interiore di Pollock. L’Arte per Mondrian rappresenta l’aspetto razionale dell’uomo Mondrian, mentre per Pollock il Caos rappresenta perfettamente l’uomo Pollock. La Gestualità di Pollock era un riflesso
di tutto il suo stato interiore riversato sulla tela: non c’era nulla di ricerca universale, dell’universale mondrianeo. Per la ricerca di Mondrian, la scelta della geometria euclidea è stata un caso che l’abbia presa come simbolo dell’universale. La geometria era il riflesso dell’universale dentro l’uomo. Per Pelliccioni, la fisica riveste la stessa rilevanza che ha avuto la geometria euclidea in Mondrian.
Un secondo argomento è stato un commento sulla presenza di un poster scientifico dal titolo “La fisica del Bianco e del Nero” in una mostra di arte. Analogamente a quanto già affrontato nell’arte con altre poetiche (per esempio in Alberto Burri e Yves Klein), la materia è sede di forze e solo uno studio delle azioni di queste forze può essere utilizzato per comprendere e far vedere la azione delle forze della Natura nell’arte. Il poster spiega come è stato affrontato il problema, pratico, della stima della massa che è stata trasportata dalla energia della esplosione che viene poi liberata nello spazio della tela.
Altro tema importante è stato quello della conoscenza verso la verità e del ruolo della Scienza. La scienza mostra non tanto cosa guardare ma come guardare il mondo e nell’arte si deve riportare questo messaggio sulla concezione scientifica. L’opera deve riportare un pezzo di verità per mostrare come si sviluppa la conoscenza della verità; l’opinione dell’artista diviene importante come l’opinione dello scienziato lo è per la Scienza nello studio dei “Fatti”.
Alla fine della giornata c’è stata la toccante interpretazione del musicista Theo Allegretti che ha interpretato al pianoforte nella “Sonata per immagini transeunte” la nascita di una quadro nello stesso momento della sua creazione tramite delle immagini di particolari, appena dopo l’esplosione sullo spazio delle tela.