Affascinato dalla pittura di Mondrian conosciuta tramite i suoi scritti e le sue opere, nel 2003 inizio un percorso artistico sull’informale, riprendendo le considerazioni sulla geometria euclidea dello stesso Mondrian, e sviluppando delle opere a carattere prettamente geometrico.
Le opere sulla geometria euclidea, derivanti da rigorose formulazioni matematiche, divengono presto contaminate dall’altra grande branca della matematica, il caos, producendo opere a complessità crescente. Nel 2006 inizia una nuova fase artistica presentando il caos nelle opere.
Nel 2009, in occasione della mostra “Negli orli del caos” a Roma, scrivo il mio primo articolo dal titolo “Genesi ed estetica del caos” sulla differenza tra il caos rappresentato e presentato, introducendo il concetto di entropia visiva nell’arte. Inizio una nuova fase che, passando per la geometria euclidea, approda ad una visione orientata verso una visione più realistica del mondo, ossia quella caotica.
Questa fase di opere prettamente sul caos dura fino al 2010, arrivando ad essere vincitore di una selezione internazionale a Berlino nel 2010 con un’opera sul caos. La produzione di opere sul caos viene sempre accompagnata da un’elaborazione teorica tesa a cercare la corrispondenza tra arte, scienza e società.
Nel 2012 parte una vera rivoluzione iniziando a contaminare l’arte con la fisica, sviluppando il tema delle esplosioni come rappresentazioni della Natura nel proprio svolgersi. Partecipo a numerose mostre, anche a carattere internazionale, proponendo e portando avanti questa proposta di arte vista come rappresentazione della “verità”: non esiste nelle opere una “raffigurazione” di “qualcosa”, ma la nuda “presentazione” dello svolgersi delle forze della Natura.
Nelle esplosioni, l’impulso della Natura viene congelato per l’eternità. Le opere sono il frutto di reali esplosioni e la materia viva del pigmento diviene il mezzo per evidenziare la complessità intrinseca della Natura.
Inizia una fusione tra arte e scienza, una totale contaminazione di entrambe per evidenziare sempre il concetto di verità oggettiva.
Nel 2012, tramite l’associazione “IpaziaImmaginePensiero”, partecipo attivamente alle manifestazioni culturali “Per Appiam” dove la contaminazione tra le arti è fondamentale. In questo ambito associativo, approfondisco gli aspetti teorici dell’arte, sul significato profondo del “fare” come espressione di se stessi, del proprio sentire.
Da questo dibattito, sul ruolo dell’artista e dell’arte nella società, e riprendendo il concetto di Mondrian sulla rilevanza dell’universale per l’arte, giunge a chiarirsi meglio la rilevanza della presentazione della Verità come soggetto artistico. La Natura, nel proprio incessante divenire, mostra esattamente la verità assoluta. Le opere rappresentano, quindi, la realizzazione artistica di “pezzi di Verità” oggettive.
Nel 2015, in occasione dei 10 anni di attività, organizzo la mia prima mostra personale di rilievo a Calcata (“2006‑2016: dialoghi sull’arte inter-geometrica”), dove vengono esposte le principale opere prodotte durante la fase geometrica, quella caotica e delle esplosioni.
Con la presentazione di un testo del critico d’arte Cinzia Folcarelli, nel catalogo scrive un nuovo articolo dal titolo “Dialoghi sull’arte inter-geometrica”. Nell’articolo vengono delineati il rapporto tra arte e scienza, la necessità di un’arte oggettiva e di verità, il rapporti tra forma e contenuti e infine la rilevanza della Inter–Geometria nell’arte. Le opere sul caos e sulle esplosioni contengono al proprio interno delle verità oggettive, ossia le equazioni di evoluzione della Natura.
















Barberino Tavarnelle • Firenze
Dal 23 giugno al 1° Dicembre 2024